
La mostra straordinaria presso il trullo Dep Art Out a Ceglie Messapica
Nella suggestiva cornice del trullo Dep Art Out a Ceglie Messapica, in Puglia, un evento artistico senza precedenti si prepara a celebrare la straordinaria opera di Giuseppe Uncini (1929-2008), uno dei più grandi artisti italiani del Novecento. La serata del 30 luglio 2023 si accende di cultura, mentre la Dep Art Gallery di Milano e l’Archivio Giuseppe Uncini di Roma collaborano per dare vita a una mostra imperdibile che unisce arte e architettura in un connubio inusuale e affascinante.
Il trullo Dep Art Out: L’arte si manifesta in modo innovativo
Il trullo Dep Art Out è un luogo fuori dall’ordinario, situato tra le pittoresche campagne di Ceglie Messapica e Martina Franca, ed è un’icona della Puglia ammirata in tutto il mondo. Questa particolare struttura architettonica conica, realizzata con pietre a secco, diventa lo spazio espositivo straordinario in cui l’arte prende vita in un modo completamente innovativo.
L’incontro tra Giuseppe Uncini e l’architettura vernacolare del trullo
La mostra rappresenta un incontro / scontro affascinante tra due modalità differenti di percezione e costruzione dello spazio: l’arte di Giuseppe Uncini e l’architettura vernacolare del trullo pugliese. Questi due mondi si compenetrano, opponendo forme circolari e assonometriche, materiali naturali e artificiali, e processi costruttivi arcaici e moderni. L’arte di Uncini, fatta di segni lineari e sintesi geometrica, si confronta con la solidità e la volumetria del trullo, creando una simbiosi unica.
L’arte di Giuseppe Uncini: Totemiche e totalizzanti
Giuseppe Uncini è stato un artista di eccezionale talento e la sua opera è caratterizzata da segni lineari e una profonda sintesi geometrica. I suoi lavori esprimono una sensazione di solida e vibrante volumetria, che richiama alla mente la forza dei totem. L’interazione tra la sua arte e lo spazio unico del trullo Dep Art Out crea una connessione totemica, una fusione tra l’uomo e l’ambiente che lo circonda.

Roberto Lacarbonara, il curatore dell’evento
La mostra su Giuseppe Uncini a Ceglie Messapica è stata curata da Roberto Lacarbonara, figura di spicco nel panorama artistico contemporaneo. La sua esperienza e competenza hanno permesso di trasmettere al pubblico il fascino dell’arte di Uncini e la sua interazione con lo spazio inusuale del trullo. Grazie alla sua curatela, il pubblico sarà guidato alla scoperta di un dialogo artistico unico e coinvolgente.
Un’esperienza imperdibile di arte e architettura
La serata-evento presso il trullo Dep Art Out sarà un’esperienza indimenticabile per gli amanti dell’arte e della cultura. La sinergia tra l’arte di Giuseppe Uncini e l’architettura vernacolare del trullo fornirà una prospettiva nuova e inusuale sull’interpretazione dello spazio e dell’arte. Il 30 luglio 2023, dalle ore 19.00 alle 21.00, Ceglie Messapica diventerà il palcoscenico di un incontro straordinario tra l’arte di Uncini e l’iconico trullo pugliese.
Conclusioni
L’evento presso il trullo Dep Art Out segna un’importante tappa nella valorizzazione dell’arte e della cultura italiana, unendo un grande artista come Giuseppe Uncini con uno spazio architettonico emblematico come il trullo pugliese. La mostra offre una prospettiva affascinante sulle forme e le espressioni artistiche, dimostrando come l’arte possa abbracciare e interagire con l’ambiente che la circonda. La serata del 30 luglio 2023 sarà un’occasione unica per immergersi in una fusione straordinaria di arte e architettura, esplorando i confini della percezione spaziale e della creatività umana.
Riferimenti:
Chi era Giuseppe Uncini
Giuseppe Uncini nasce a Fabriano nel 1929. Nel 1955 partecipa alla VII Quadriennale di Roma e, due anni dopo, espone a Francoforte sul Meno nella collettiva “Abstrakte italianische Kunst”. Nel 1956-57 inizia il ciclo di opere chiamato “Terre” e, dal 1957, i primi “Cementarmati”, opere realizzate con ferro, cemento e rete metallica. La sua prima importante personale è del 1961, alla Galleria l’Attico di Roma. Nel 1963 è tra i fondatori del Gruppo Uno con Biggi, Carrino, Frascà, Pace e Santoro. La ricerca di Uncini prosegue dal 1962 al 1965 con i “Ferrocementi”, cui segue il gruppo di lavori “Strutturespazio”, presenti alla XXXIII Biennale di Venezia del 1966.
Tra il 1969 e il 1972 lavora alla serie dei “Mattoni” e tra il 1972 e il 1978 a quella delle “Ombre”, elemento che caratterizzerà la produzione successiva. Nel 1984 Uncini è ancora presente alla XLI Biennale di Venezia con una sala personale in cui espone la serie “Dimore e Muri d’ombra”. Nel 1990 partecipa alla rassegna “L’Altra Scultura” a Madrid, Barcellona e Darmstadt con il nuovo ciclo “Spazi di ferro”. Prosegue il suo lavoro con la serie dei “Muri di cemento”.
Nel 1999 espone al PS1 di New York. Nel 2001 un’importante retrospettiva si tiene alla Stadtische Kunsthalle di Mannheim. Dal 2004 prosegue il suo lavoro con le “Architetture”. Nel 2007-2008 progetta le antologiche allo ZKM di Karlsruhe, al MART di Rovereto e al Landesmuseum Joanneum di Graz. Muore il 31 marzo del 2008 nella sua casa-studio di Trevi.
Gli organizzatori della mostra
Roberto Lacarbonara (Bari, 1981), è giornalista e curatore di arte contemporanea. Opera in Italia, è Direttore artistico del museo CRAC Puglia – Centro Ricerca Arte Contemporanea (Taranto), componente del Comitato tecnico scientifico della Fondazione Biscozzi | Rimbaud di Lecce e docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Accademia di Belle Arti di Lecce.
Tra i recenti saggi e monografie ha pubblicato:
“Giuseppe Capogrossi e l’architettura” (Silvana Editoriale, 2023); “Passages/Paysages” (Mimesis, 2020); “Pino Pascali. From Image to Shape”, Catalogo della mostra a Palazzo Cavanis in occasione della 58 Biennale Arte di Venezia 2019; “Carlo Lorenzetti. Piegare la Luce” (CRAC, 2019); “Pino Pascali. Fotografie” (Postmedia Books, 2018), “Super. Pino Pascali e il sogno americano” (Skira 2018). Collabora con il quotidiano La Repubblica e con il periodico Espoarte.