
Il pontefice sottolinea l’accoglienza universale della Chiesa durante la cerimonia al Santuario della Madonna di Fatima
Incontri e abbracci, sorrisi e lacrime condivise. Questa è l’essenza della Chiesa secondo Papa Francesco, un luogo senza porte che accoglie tutti i figli dell’umanità con un cuore amorevole e compassionevole. Durante la cerimonia al Santuario della Madonna di Fatima, il pontefice ha ribadito il messaggio centrale della Chiesa: inclusione e gioia per tutti.
La citazione di Papa Francesco, “La Chiesa non ha porte, perché tutti possano entrare”, riassume in modo eloquente la sua visione di una comunità religiosa aperta e accogliente. Il pontefice si è concentrato sulla natura universale della Chiesa, sottolineando che l’accesso alla fede e all’amore divino non deve essere limitato da barriere o pregiudizi. “E anche qui possiamo insistere sul fatto che tutti possono entrare, perché questa è la casa della Madre, e una madre ha sempre un cuore aperto per tutti i suoi figli, tutti, tutti, tutti, senza esclusioni”, ha dichiarato con passione.
La figura di Maria, spesso considerata la Madre della Chiesa, è stata evocata da Papa Francesco come un esempio della natura accogliente e compassionevole che la Chiesa dovrebbe incarnare. “Maria cammina, non sta ferma”, ha sottolineato il Papa, evidenziando che la Chiesa dovrebbe essere in movimento, aperta alle dinamiche della vita e pronta a rispondere alle esigenze dei fedeli e dell’umanità nel suo insieme.
Il messaggio centrale di Papa Francesco è stato espresso con veemenza: la Chiesa deve essere una “casa della gioia”, un luogo in cui ognuno si sente amato, accettato e compreso. L’idea che “tutti possano entrare, perché questa è la casa della Madre”, rimarca l’importanza di rompere le barriere dell’esclusività, dell’intolleranza e dell’indifferenza.
Le parole del pontefice riecheggiano nel cuore di molti fedeli e non fedeli, che vedono nella Chiesa un faro di speranza e solidarietà in un mondo spesso diviso. La società contemporanea affronta sfide complesse e diverse, ma l’invito di Papa Francesco a “una Chiesa che accoglie ‘todos, todos, todos… tutti, tutti, tutti'” ricorda a tutti noi il valore dell’umanità comune e l’importanza di lavorare insieme per costruire un mondo migliore.
Questo appello all’inclusione e all’amore universale è fondamentale per una Chiesa che desidera rimanere rilevante e significativa nel mondo moderno. Accogliere tutti senza distinzione di razza, genere, orientamento sessuale o credo è un segno di apertura mentale e spirito compassionevole. È un richiamo a lasciare da parte i giudizi e a vedere ogni essere umano come un fratello o una sorella, facente parte di una famiglia globale.
Il messaggio di Papa Francesco non è solo per i fedeli cattolici, ma per l’intera umanità. È un invito a superare le divisioni e ad abbracciare la diversità come un valore arricchente, poiché solo così possiamo sperare di costruire un mondo in cui tutti possono vivere in armonia e pace.
In conclusione, le parole di Papa Francesco al Santuario della Madonna di Fatima risuonano come un potente richiamo all’umanità, a costruire una comunità di amore e compassione in cui tutti sono accolti con gioia. La Chiesa, secondo il suo messaggio, non ha porte, ma offre il suo cuore a tutti i figli del mondo. E dovrebbe essere così, un faro di speranza e amore in un mondo spesso tumultuoso, un luogo in cui l’accoglienza e l’inclusione sono il fondamento su cui si costruisce una famiglia globale.