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Svelata l’invasione dei pesci leone nel Mar Mediterraneo

I ricercatori della Wageningen University and Research , nei Paesi Bassi, hanno pubblicato uno studio completo sull’invasione dei pesci leone nel Mar Mediterraneo, evidenziandone la rapida diffusione e i potenziali impatti ecologici.

Pubblicata sulla rivista ad accesso libero NeoBiota , la ricerca mostra che la specie di pesce leone Pterois miles ha notevolmente ampliato il suo territorio nel Mediterraneo da quando l’invasione è iniziata circa dieci anni fa. La specie invasiva ha stabilito una presenza nel Mediterraneo orientale, con osservazioni che ora si estendono alle acque più fredde precedentemente ritenute inadatte per la specie.

Originari della regione indo-pacifica, le specie di pesci leone Pterois miles e Pterois volitans  sono considerati i pesci invasivi di maggior successo negli ecosistemi marini, con la capacità di influenzare drasticamente le comunità ittiche locali e la biodiversità nelle aree invase.

I pesci leone sono predatori generalisti e hanno un impatto sugli ecosistemi predando ampiamente i pesci locali, compresi quelli endemici di alto valore di conservazione. Poiché non sono abituati al pesce leone, le prede autoctone di solito non fuggono da questo nuovo predatore.

“Dopo anni di studio su questi predatori, trovo sorprendente come possano facilmente adattarsi a così tanti ambienti diversi e avere successo in aree così diverse da quelle in cui si evolvono”, afferma l’autore principale Davide Bottacini.

“È sempre impressionante vedere come un predatore così appariscente e, per noi, così evidente possa avvicinarsi alla sua preda senza essere notato”, continua.

Essendo il più grande mare chiuso della terra, il Mediterraneo è un ecosistema unico. È un bacino ad alta biodiversità che ospita oltre 11.000 specie animali, alcune delle quali non si trovano in nessun’altra parte del mondo. Studi genetici hanno rivelato che i pesci leone trovati nel Mediterraneo provengono dal Mar Rosso e probabilmente sono entrati attraverso il Canale di Suez.

Attraverso un esame dettagliato dei dati scientifici esistenti, i ricercatori hanno identificato le lacune nella nostra comprensione delle interazioni del pesce leone con gli ecosistemi del Mediterraneo e hanno proposto direzioni di ricerca future per affrontare queste sfide. Tali informazioni forniscono informazioni vitali per la conservazione della biodiversità e avranno implicazioni pratiche per i responsabili politici che mirano a elaborare piani di mitigazione validi ed efficienti.

Lo studio evidenzia inoltre il ruolo cruciale delle iniziative scientifiche dei cittadini nel tracciare e segnalare gli avvistamenti dei pesci leone, fornendo dati preziosi che supportano gli sforzi di ricerca in corso. Tale coinvolgimento della comunità è essenziale per migliorare la comprensione delle dinamiche dell’invasione e ideare misure di controllo efficaci.

Pesce leone (miglia Pterois) fotografato in Grecia.
CREDITO
Pierre mkrs tramite Wikimedia commons

Fonte originale

Bottacini D, Pollux BJA, Nijland R, Jansen PA, Naguib M, Kotrschal A (2024) Lionfish ( Pterois miles ) nel Mar Mediterraneo: una revisione delle conoscenze disponibili con un aggiornamento sul fronte dell’invasione. NeoBiota 92: 233–257. https://doi.org/10.3897/neobiota.92.110442

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