fbpx

“Non c’è niente come la solitudine del lavoro da casa per creare l’ambiente ideale per un disturbo alimentare.” Queste sono le parole di Jason Adler, un Ingegnere Informatico di Repocket e un anoressico in recupero. Offre una nuova prospettiva su un problema in crescita: come il lavoro da casa sta involontariamente aggravando i sintomi dei disturbi alimentari.

L’ascesa del lavoro da casa

L’avvento del lavoro da casa ha visto un aumento esponenziale negli ultimi anni. Aggravato dalla pandemia globale, lavorare da casa è diventato la nuova normalità. Il lavoro da casa non mostra segni di rallentamento, con la maggior parte dei professionisti che prevede che diventerà la norma. È quindi fondamentale comprendere le sue possibili ripercussioni sulla salute mentale, in particolare sui disturbi alimentari.

Secondo Cross River Therapy, i disturbi alimentari interessano almeno il 9% della popolazione mondiale, e il lavoro da casa sembra aggravare questo problema di salute per alcuni lavoratori.

Con il lavoro da casa, i confini tra lavoro e vita personale si sfumano facilmente. Un pezzo di pane tostato sostituisce una colazione equilibrata, la consegna a domicilio diventa un modo per alleviare lo stress e gli spuntini senza pensieri prendono il posto delle pause caffè. Queste variazioni alimentari, aggravate dalle lunghe ore di lavoro e dall’assenza di una routine strutturata, possono potenzialmente peggiorare i disturbi alimentari esistenti tra alcuni professionisti.

La regola dell’isolamento

Uno degli aspetti più intimidatori del lavoro da casa è l’isolamento prolungato. Questo isolamento può portare a comportamenti alimentari segreti, una caratteristica comune dei disturbi alimentari. Jason Adler, che ha affrontato le proprie battaglie, avverte: “La mancanza di controllo permette a chi soffre di disturbi alimentari di ricadere facilmente nelle vecchie abitudini. Saltavo i pasti o mangiavo molto poco a causa dell’assenza dei miei colleghi.”

Secondo uno studio pubblicato su Springer Nature Journal, le persone con disturbi alimentari possono affrontare una sfida ancora maggiore per il recupero con l’aumento dei sentimenti di isolamento e solitudine.

L’impatto delle videochiamate

Inoltre, l’uso sempre più frequente delle videochiamate sta rendendo i lavoratori più consapevoli del proprio corpo, spingendoli spesso a mangiare meno o più del necessario. Vedersi in video aumenta l’autoanalisi, creando una pressione costante per apparire in un certo modo. Questo stress aggiunto potrebbe precipitare comportamenti alimentari dannosi.

Creazione di una strategia per la salute nel lavoro da casa

È evidente che il lavoro da casa può intensificare seriamente i disturbi alimentari, ma si possono adottare misure per gestire questo rischio.

Lo stesso Adler ha sperimentato i benefici di queste strategie, affermando: “Creare una struttura e fare pause regolari per concentrarmi sui pasti mi ha aiutato a migliorare il mio comportamento alimentare durante il lavoro da casa.”

Guardando avanti

Il legame tra lavoro da casa e l’aggravarsi dei disturbi alimentari è un aspetto della salute mentale che necessita di maggiore attenzione. Man mano che il lavoro da casa continua a crescere, è fondamentale che i lavoratori, i datori di lavoro e i professionisti della salute comprendano questi potenziali rischi e implementino proattivamente strategie per mitigarli.

Per tutti i professionisti che potrebbero combattere questa battaglia spesso silenziosa, il messaggio di Adler è chiaro: “Le sfide del lavoro da casa sono reali, ma non sono insormontabili. Cerca aiuto, crea un piano e affrontalo un giorno alla volta. Io l’ho fatto e tu puoi farlo.”

Il futuro del lavoro da casa è indubbiamente promettente. Ma illuminiamolo con un benessere olistico, affrontando non solo la nostra produttività, ma anche la nostra salute fisica e mentale.

Rispondi

Scopri di più da Sai che ti dico?

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading